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Chi c'e' dietro le "rivoluzioni colorate" (da Report Rai)
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.sergio.
2007-06-04 10:08:24 UTC
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Chi c'e' dietro le "rivoluzioni colorate" (da Report Rai)

“REVOLUTION.COM”
di Manon Loizeau


MILENA GABANELLI IN STUDIO
Nei paesi dell’est europeo da qualche anno sono spuntati dal nulla
movimenti studenteschi che ribaltano governi col guanto di velluto. Ma
fare le rivoluzioni anche se usi solo il computer costa un sacco di soldi.
E’ possibile che un gruppo di studenti dell’est, quindi immaginiamo
squattrinati come tutti gli studenti, riescano a farne addirittura 4
Ucraina, Serbia, Georgia, Kirghizstan? Sono da soli o c’è qualcuno che li
movimenta? L’inchiesta girata in mezzo mondo è di Manon Loizeau.

NARRATORE
Serbia, ottobre 2001. Dopo 12 anni di regime oppressivo, Slobodan
Milosevic viene deposto dalla rivoluzione di velluto. Georgia, novembre
2003. La rivoluzione delle rose costringe Eduard Shevardnadze a rassegnare
le dimissioni. Ucraina, dicembre 2004. Viktor Yushchenko sale al potere
con la rivoluzione arancione. Kyrgyzstan, marzo 2005. Trionfa la
rivoluzione dei tulipani.Quattro rivoluzioni non-violente. Quattro regimi
autoritari, scampoli dell’era sovietica, cadono nell’oblio in poche
settimane e con dinamiche pressoché simili: elezioni truccate, un governo
che vacilla e viene poi deposto da dimostrazioni che fanno piazza pulita
di tutto. George Bush non l’avrebbe mai immaginato.

GEORGE BUSH
Abbiamo acceso un fuoco. Un fuoco nello spirito degli uomini, che riscalda
chi sente la sua potenza e brucia chi tenta di combatterne l’avanzata. Un
giorno questo fuoco indomito di libertà arriverà a toccare tutto il nostro
pianeta.

NARRATORE
Il germe della rivoluzione che abbatte uno dopo l’altro i regimi
favorevoli alla politica di Mosca, inizia seriamente a dar fastidio al
Cremlino e al suo capo: Vladimir Putin.

VLADIMIR PUTIN – Presidente Russia
È estremamente pericoloso creare un sistema che inneschi una rivoluzione
permanente,sia essa rosa, blu, o di qualsiasi altro colore. Le leggi di
questi paesi vanno rispettate.

NARRATORE
Ma come sono iniziate esattamente queste rivoluzioni? Chi le ha ispirate,
preparate e finanziate? E quali saranno i prossimi paesi della lista? Per
rispondere a queste domande, abbiamo cominciato un viaggio che dalla
Slovacchia attraversa la Serbia, Georgia, Ucraina e Kyrgyzstan... e
ovviamente Mosca e Washington. Per diversi mesi abbiamo avvicinato i
leader di queste rivoluzioni, uomini e donne che George Bush definisce “i
combattenti per la libertà”. E abbiamo visto che all’ombra di queste
rivoluzioni di velluto, c’è sempre qualcuno che si muove. Questo è un
dietro le quinte della apparentemente inarrestabile “Conquista dell’est”.
Bratislava, febbraio 2005. L’incontro Bush-Putin avrà inizio tra poche
ore. Ufficialmente, l’incontro al vertice segna l’inizio di un nuovo
periodo di riconciliazione tra Mosca e Washington. Ma in una stanza
riservata dell’Hotel Marriott, la delegazione americana organizza un
cocktail party in forma strettamente privata con gli alleati più stretti
di Bush Consiglieri politici, capitani d’industria, lobbisti …Ma le
celebrità della serata: i leader delle rivoluzioni multicolore che hanno
rovesciato i regimi pro-moscoviti dell’est. George Bush li ha invitati
personalmente per manifestare la propria riconoscenza.

DANIEL
Voglio darvi rapidamente il benvenuto. Grazie per essere qui. La vera
ragione per cui ci troviamo tutti riuniti in questa cena molto informale è
stimolare il dialogo con gente come i georgiani, gli ucraini e, in
particolar modo, i bielorussi.

NARRATORE
Seduti attorno al tavolo, tre veterani di questa nuova alleanza globale
rivoluzionaria: il trentatreenne Ivan Marovich, capo del movimento
studentesco serbo OTPOR, che ha rovesciato il regime di Milosevic;

GIGA BOKERIA - Leader Movimento kmara
34 anni, leader di Kmara, movimento studentesco della Georgia che ha
destituito Eduard Shevardnadze; e il trentaduenne VLADISLAV KASKIV -
Leader Movimento Pora, leader della rivoluzione arancione in Ucraina.
Tutti sono impegnati nella realizzazione di nuovi progetti…

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Mi si è presentata l’occasione di Cuba.

IVAN
Per andare lì, però, serve il visto.

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Già. Lo possiamo fare noi il visto…

IVAN
È esattamente quello che ho pensato io! Non ce n’è bisogno! Non ne abbiamo
bisogno! Possiamo andare a Cuba liberamente! Non abbiamo bisogno del
visto! Invieremo 10 milioni di serbi, 10 milioni di serbi a Cuba!

NARRATORE
Questa borsa contiene il kit del rivoluzionario di ultima generazione: un
CD, magliette e un album.

PAGE REIFFE - CASA BIANCA
Questa nuova ondata, indipendentemente da dove essa si trovi, spazzerà via
come uno tsunami personaggi come Vladimir Putin o Loukachenko.

NARRATORE
L’ultima foto ricordo prima dell’arrivo del presidente americano.
All’indomani, vengono invitati a prendere parte a un incontro privato.

VLADISLAV KASKIV - LEADER MOVIMENTO PORA
Diremo a George Bush che dovrebbe ricorrere a noi per portare la
democrazia in tutta l’ex Unione Sovietica! In Bielorussia, in Armenia, in
Azerbaijan, in Kyrgyzstan... e nella Russia stessa. E’ un’occasione unica
per far trionfare la democrazia a livello globale. E ci riusciremo!

NARRATORE
La mattina seguente, George Bush fa di loro, seduti ai posti riservati
alle personalità importanti, i protagonisti del suo discorso.

GEORGE BUSH
…oggi qui con noi c’è un gruppo di uomini e donne straordinari provenienti
dall’Europa Centrale e Orientale. Vi diamo il benvenuto. E vi ringraziamo
per il vostro esempio, coraggio e sacrificio. Le rivoluzioni democratiche
iniziate nella regione più di 15 anni fa, sono ormai arrivate in Georgia e
in Ucraina. Il richiamo della libertà finalmente si fa sentire e un giorno
diventerà reale per tutti i popoli e tutte le nazioni. Che Dio vi
benedica!

NARRATORE
Un chiaro invito a ribellarsi, pronunciato giusto un’ora prima dell’arrivo
di Vladimir Putin. Sul vertice della riconciliazione piomba il gelo. Dieci
giorni più tardi, siamo in Kyrgyzstan, nell’Asia Centrale. L’ex repubblica
sovietica sembra aver colto l’invito di George Bush. Con l’approssimarsi
del secondo turno delle elezioni legislative, la tensione si fa alta a
Bishkek, capitale del Kyrgyzstan. La piccolissima repubblica non possiede
risorse petrolifere né naturali, ma il confine con la Cina ne fa un
alleato decisamente strategico sia per Mosca che per Washington. Qui, la
Russia ha una base militare...ma anche gli Stati Uniti ne hanno una e
questa è dieci volte più grande e serve da appoggio per le operazioni in
Afghanistan. Entrambe le parti tengono d’occhio le elezioni imminenti . In
questo periodo il governo proibisce ogni genere di dimostrazione.
L’opposizione teme brogli massicci. Gli studenti si preparano a scendere
in piazza. Alcuni di loro ci hanno dato appuntamento nel cuore della notte
in questo quartiere periferico alle porte della città. L’incontro è
segreto. Si sono riuniti qui per vedere un filmato intitolato “Come
rovesciare un dittatore”. Un film cult che narra la storia del movimento
serbo e che ha ispirato le successive rivoluzioni E’ stato prodotto da un
simpatizzante americano.

TIMOUR - STUDENTE
Questi sono i giovani serbi del movimento studentesco OTPOR, che vanno a
Belgrado per guidare la rivoluzione. Guardate... centinaia di persone si
sono riversate in massa in strada per incoraggiarli! Straordinario!
Proiettiamo questo filmato durante i seminari, per mostrare agli studenti
che in Kyrgyzstan possiamo davvero fare qualcosa. Se i serbi sono riusciti
a mettere in atto la loro rivoluzione, perché non dovremmo riuscirci anche
noi?

ASIA - STUDENTE
Questo film dimostra in modo piuttosto semplice che gli studenti, i
giovani, sono in grado di buttare giù un regime.

GIOVANE
Unendo le forze!

NARRATORE
Edil ha già visto il film decine di volte. Come molti altri suoi compagni
ha studiato negli Stati Uniti grazie ad una borsa di studio concessa dal
governo americano. E adesso lavora per il National Democratic Institute,
presieduto da Madeleine Albright. Il suo lavoro è quello di reclutare
osservatori indipendenti per monitorare le elezioni.

EDIL BAISALOV- COALIZIONE PER LA DEMOPCRAZIA
Gli altri osservatori si aspettano di vedervi tenere in pugno la
situazione. Si aspettano che facciate delle domande qualora dovessero
emergere violazioni ai seggi, che entriate in azione, specialmente voi che
siete più giovani. Voi siete l’avanguardia! Questa è la piazza centrale.
Non ci sono ancora migliaia di persone, ma un giorno forse si. Sì! E
diremo: “Domani, andate alle urne!” Potete registrarlo: “Domani è il
giorno delle elezioni. Andate tutti alle urne”. E, sai...Ho una sciarpa
arancione che un mio amico mi ha portato dall’Ucraina. Sono stato un mese
e mezzo lì.

NARRATORE
Il National Democratic Institute aveva incaricato Edil di seguire sul
posto per sei settimane i retroscena della rivoluzione arancione.

EDIL BAISALOV- COALIZIONE PER LA DEMOPCRAZIA
Io ero molto affascinato dall’opposizione ucraina, avevano così tanti
soldi…e un’organizzazione straordinaria… riuscivano a fare così tante cose
che ho portato questo con me senza mai avere paura. Anzi, lo mostravo a
tutti e dicevo: “Guardate, erano pronti per la rivoluzione. Avevano
perfino un loro impermeabile che distribuivano per le strade di…

INTERVISTATRICE
Fammi vedere!

EDIL BAISALOV- COALIZIONE PER LA DEMOPCRAZIA
Si indossa… in questo modo.

NARRATORE
Gran parte del sostegno logistico e dei fondi provenivano dagli Stati
Uniti, che nell’anno delle elezioni elargì all’Ucraina quasi sessanta
milioni di dollari. Anche il Kyrgyzstan viene ricoperto di dollari.
Cinquanta milioni per la locazione della base aerea. Altri cinquanta per
incoraggiare i gruppi pro-democratici. Per monitorare le elezioni,
l’associazione di Edil viene pagata 110 mila dollari. E l’associazione
ringrazia sulla prima pagina della newsletter.

EDIL BAISALOV- COALIZIONE PER LA DEMOPCRAZIA
Quando un presidente degli Stati Uniti dice: “Tutti coloro che vivono
oppressi dalla tirannia devono sapere che non saranno mai dimenticati
dagli Stati Uniti. I vostri dittatori non verranno mai perdonati e nel
momento in cui deciderete di combattere per la vostra libertà, noi saremo
al vostro fianco”, non si può non mettere in prima pagina… perché si
tratta di un discorso estremamente importante.

NARRATORE
Il nostro obiettivo sarebbe anche quello di capire chi sono questi
americani impegnati ad esportare la democrazia in quest’angolo remoto del
pianeta. Dobbiamo raggiungerli in una altrettanto remota località: : un
campo di golf a Bishkek, la capitale del Kyrgyzstan. Attorno a questo
tavolo, sono riuniti i rappresentanti delle principali organizzazioni
statunitensi che operano in questo piccolo paese. Mike Stone, 52 anni, ex
giornalista ora a capo della «Freedom House», un’associazione che sostiene
la libertà di stampa. Brian Kemple, 48 anni, nel paese da 15. Gestisce
l’ufficio locale di USAID, un’agenzia americana per lo sviluppo. David
Greer, avvocato di 43 anni che è qui per insegnare ai kirgizstani i pro e
i contro dell’economia di mercato. Prima sorpresa: parlano tutti chiaro
senza girarci troppo intorno.

DAVID GREER - AGENZIA USA PER LO SVILUPPO INTERNAZIONALE
Trattandosi di una politica statunitense, non può che essere una politica
improntata ai principi del libero mercato nell’interesse degli Stati
Uniti. La nostra funzione in questo paese è quindi quella di importare i
migliori principi economici del mondo industrializzato.

BRIAN KEMPLE - AGENZIA USA PER LO SVILUPPO INTERNAZIONALE
Non so dire con esattezza quali siano le motivazioni politiche che
spingono Washington a fare una cosa del genere. Ma non ho nessun problema
a parlare di quello che facciamo qui, perché sono convinto che sia per il
bene della gente che vive in questo paese e alla fin fine credo che il
nostro contributo serva anche a migliorare un po’ il mondo.

MIKE STONE- DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
Non credo che l’imperialismo sia negativo se per imperialismo si intendono
elezioni libere, magistrati liberi e media liberi. Noi siamo impegnati
proprio in questo. Perfetto! In fin dei conti, a me non interessa, non me
ne frega un cavolo di quello che pensa Putin, lui è stato il capo del KGB
perciò sappiamo bene come si comporta. Non me ne frega niente. Punto.

NARRATORE
Mike Stone conosce molto bene i metodi del KGB. Perché prima di arrivare
in Kyrgyzstan, era in Ungheria e in Bielorussia. Questo texano di 52 anni
è responsabile dell’unica tipografia del paese che osa pubblicare giornali
dell’opposizione. Discreto come sempre, aspetta che cali la notte per
portarci lì. E’ imminente il giorno delle elezioni, il KGB locale ha
intensificato la pressione. Sono le tre di mattina. Gli operai hanno
individuato una macchina parcheggiata nei dintorni. La polizia segreta è
in giro stanotte... anche se non è sulla pista giusta.

INTERVISTATRICE
C’è nessuno?

MIKE STONE- DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
Sono nella macchina, sdraiati.

INTERVISTATRICE
quindi non sono poi così bravi a spiare?

MIKE STONE- DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
No!Usciamo di qui... finché ogni fottuto giornale non è andato. Che
cavolo, stiamo scherzando! Questa è guerra psicologica. Quando loro sono
in macchina, metterò musica country. Saranno costretti a sentire Hank
Williams per ore finché non se ne andranno! Dico sul serio! È così che ci
siamo liberati di Noriega! Con la pop music di fronte al palazzo!

NARRATORE
È qui che Mike e la sua organizzazione, la “Freedom House,” stampano le
sei testate nazionali dell’opposizione. Prima del suo arrivo, la sorte di
questi giornali dipendeva completamente dalla buona grazia del governo.
All’interno della tipografia, l’atmosfera è inequivocabile. Sui muri
campeggia un messaggio di incoraggiamento che gli americani rivolgono agli
abitanti del Kyrgyzstan. Sulla rotativa è impresso un piccolo ricordo del
suo generoso donatore: il dipartimento di stato americano, determinato a
promuovere la democrazia, il lavoro e i diritti umani. Un programma
completo in tutto e per tutto...
Ma dieci giorni fa, il governo del Kyrgyzstan ha interrotto l’erogazione
di elettricità che alimentava la macchina da stampa per via di questo
titolo.

INTERVISTATRICE
Come rovesciare un dittatore. Sei stato tu a pubblicarlo?

MIKE STONE- DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
La risposta è che non posso…

INTERVISTATRICE
Come si intitolava?

MIKE STONE- DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
Credo si intitolasse “Dalla dittatura alla democrazia”.

INTERVISTATRICE
So che è un manuale che leggono i giovani ucraini. Parla di strategie non
violente?

MIKE STONE- DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
Sì. In un certo senso ci siamo incartati con questa storia delle
rivoluzioni di velluto, delle rivoluzioni arancioni. Io continuo a dire:
“Voglio una rivoluzione verde!”. Voglio vedere i soldi!

NARRATORE
Mike Stone: soltanto un uomo d’affari? Ci dice di ricordare a mala pena di
aver stampato il piccolo manuale della rivoluzione. Eppure uno dei membri
dell’opposizione kyrgyza, ci mostra proprio una copia della stampa
realizzata da lui.Che viene distribuita segretamente.

TOLEKAN ISMAELOVA
È un’arma potentissima! Spiega come si fa a rovesciare un regime
dittatoriale senza violenza. Serbi, georgiani e ucraini, l’ hanno
utilizzato per organizzare le loro rivoluzioni! Spiega quali sono le
debolezze di una dittatura, come si fa a organizzare una rivoluzione non
violenta, e soprattutto la strategia migliore per prendere il potere. Di
sei mila copie ne sono rimaste soltanto un centinaio. Devo farne altre .
Gli studenti farebbero di tutto per averne uno tra le mani! Ho spedito
migliaia di copie dappertutto. Abbiamo attivisti che li distribuiscono al
nord. Al sud sono già molto popolari e stanno iniziando a dare i loro
frutti. Lì stanno già fermentando le sommosse.

NARRATORE
Alla tipografia, Mike Stone sta mettendo insieme la prima pagina di
domani. Un’altra molto forte che di sicuro non faciliterà i rapporti con
le autorità locali.

ASLAN
Questi sono Shevarnadze e Koutchma. Come potete vedere sono stati barrati
con un segno. “Akayev è in fila”. È il prossimo…

NARRATORE
Akayev ovviamente è il presidente del Kyrgyzstan. È stato eletto quindici
anni fa, con oltre il 95% dei voti.

MIKE STONE - DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
Questo è… i nomi dei dittatori. Sto tentando di capire chi è chi.
Lukatchenko, Putin… Chi è questo qui?

NARRATORE
Se Mike Stone è così temerario, forse è perché può fare affidamento sul
sostegno irremovibile di chi sta sopra di lui , ovvero il senatore
repubblicano John McCain. Lo abbiamo incontrato a Washington. Da oltre
dieci anni presiede l’International Republican Institute, che contribuisce
a esportare la democrazia nel mondo. Parte delle sovvenzioni destinate
alla tipografia di Mike Stone proviene da qui.

JOHN MC CAIN- SENATORE REPUBBLICANO
Penso che in alcuni casi la linea che separare il concetto di sostegno
della democrazia da quello dell’interferenza negli affari interni di un
paese, sia sottilissima. Ma sono anche convinto che presto o tardi, con o
senza una qualsiasi di queste organizzazioni, i popoli dell’Ucraina, della
Georgia, del Libano e del Kyrgyzstan si sarebbero comunque imposti in un
modo o nell’altro.

NARRATORE
La nostra telecamera coglie il senatore McCain nell’atto di attraversare
con una certa soddisfazione quella sottile linea di confine che fa la
differenza tra sostenere i movimenti democratici e interferire con gli
affari di un paese indipendente. Stufo dei tagli all’elettricità che
alimenta la tipografia, chiede a Mike Stone di metterlo in contatto
telefonico con il ministro degli esteri del Kyrgyzstan. E quando il
senatore statunitense chiede... il ministro Kyrgyzo risponde.

JOHN MC CAIN- SENATORE REPUBBLICANO
Sì, certamente. Buon giorno da Washington. Sono John McCain.

NARRATORE
Per essere sicuro che tutti ricevano il messaggio, il senatore si
preoccupa che i responsabili dell’ufficio dell’organizzazione sentano
tutto.

JOHN MC CAIN- SENATORE REPUBBLICANO
Sono indignato di fronte alla chiusura forzata dell’unica tipografia
indipendente del paese. Questo controllo sull’informazione è un residuo
della vecchia unione sovietica e non ha più ragione di esistere in una
società libera.

NARRATORE
Il ministro del Kyrgyzstan subisce una ramanzina di oltre un’ora. E’
difficile trovare un argomento che stia in piedi e in più l’economia del
suo paese super indebitato è strettamente dipendente dagli Stati Uniti.
Quando il sermone finisce, è perfino costretto a chiedere scusa.

ASKAR AITMATOV - MINISTRO DEGLI ESTERI DEL KYRGYZSTAN
Senatore McCain, mi sente? Siamo spiacenti. L’incidente ci rammarica, ma
non dobbiamo lasciare che influisca negativamente sull’immagine del nostro
governo, sull’impegno più volte espresso di sostenere i mass media
indipendenti. Grazie.

INTERVISTARICE
Molti parlano della possibilità di una rivoluzione arancione in
Kyrgyzstan. Cosa ne pensa?

ASKAR AITMATOV - MINISTRO DEGLI ESTERI DEL KYRGYZSTAN
Io non credo nella rivoluzione arancione. Non credo che ne abbiamo
bisogno.

NARRATORE
Si sbaglierà. La rivoluzione scoppia dieci giorni più tardi, con gli
studenti che ancora una volta sono in testa alle dimostrazioni. Slogan,
emblemi, fiori offerti alla polizia e un colore per simbolo: stesse
dinamiche, comuni anche alle. rivoluzioni scoppiate in Serbia, Georgia e
Ucraina. In due ore, il governo viene spodestato. Il palazzo presidenziale
è preso d’assalto. Il regime del presidente Akayev rimasto incontrastato
al potere per 15 anni - crolla.

INTERVISTARICE
Tutti felici quindi?

MIKE STONE - DIR. ASS. “FREEDOM HOUSE”
Oh, sì, sono felice. Sono felice perché il regime di Akayev stava facendo
di tutto per metterci fuori gioco, lo sapete. Ora come ora, possiamo
sperare di avere la vita un po’ più facile. Penso...credo che tutti noi
qui in tipografia sentiamo di aver compiuto una missione.

NARRATORE
Andiamo a Boston. Vogliamo trovare l’autore dell’opuscolo che entusiasma
tanto questi rivoluzionari. Lavora qui, alla Fondazione Einstein, da lui
fondata nel 1983. Gene Sharp è un docente universitario che da
quarant’anni scrive testi sulla rivoluzione non violenta. L’opuscolo è
nato 15 anni fa e da quando i rivoluzionari serbi ne hanno fatto la loro
bibbia è stato tradotto in un’infinità di lingue.
Il suo libro “Dalla dittatura alla democrazia” descrive in modo
dettagliato come organizzare una rivoluzione pacifica iniziando con il
tentare di stabilire un legame amichevole con la polizia, pilastro di
tutte le dittature.

GENE SHARP - DIRETTORE EINSTEIN INSTITUTE
I serbi tentavano deliberatamente di mitigare gli animi dei militari e in
un certo senso anche della polizia. In questo modo, al momento della
resistenza la repressione non sarebbe stata tanto brutale. Un paio di anni
prima che Milosevic venisse destituito, questi ragazzi e ragazze di 14, 15
anni mandavano alla polizia pacchetti regalo con piccole cose... magari
cibo o qualsiasi gentilezza potesse servire a fiaccare il morale di chi
stava dalla parte di Milosevic. E poi hanno fatto di tutto per prendere
contatti con gli alti ufficiali della polizia, così durante le
contestazioni li avrebbero lasciati avvicinare.

NARRATORE
L’uomo che lavora nell’ombra fin dai tempi della rivoluzione serba non è
un professore universitario. È un ufficiale in pensione di nome Bob
Helvey.Ha passato trent’anni nell’esercito come ufficiale di fanteria. Ha
addestrato gli oppositori del regime birmano E conosce i metodi migliori
per indebolire un esercito e gettare un governo nello scompiglio.

ROBERT HELVEY – EX MILITARE USA E MEMBRO EINSTEIN INSTITUTE
Il principio di base è indebolire quei pilastri che sostengono il regime
autoritario e portarli dalla propria parte. L’obiettivo non è
distruggerli, ma farli muovere sulla base del principio che un domani per
loro ci sarà sempre posto in un governo democratico.

NARRATORE
Qualche mese prima della caduta di Milosevic, l’istituto presieduto dal
senatore McCain – lo stesso che sovvenziona la tipografia di Mike Stone a
Bishkek e ha fatto la predica al ministro del Kyrgyzstan – ha chiesto a
Bob Helvey di recarsi di persona tra i giovani serbi. A Belgrado
incontriamo Serdja Popovic, uno dei primi serbi indottrinati da Bob
Helvey. L’ex leader rivoluzionario oggi gestisce un caffè molto trendy a
Belgrado.

SERDJA POPOVIC – MOVIMENTO OTPOR
Abbiamo conosciuto Robert Helvey all’inizio di aprile del 2000.All’epoca,
eravamo nel bel mezzo di una grossa campagna. Avevamo radunato già
migliaia di attivisti. Per la promozione del nostro programma, il suo
contributo è stato determinante. Sceglievi delle persone tra la polizia e
cominciavi a mandare continuamente messaggi. Il contenuto del messaggio
era: noi siamo vittime. Voi siete vittime. Siamo tutti vittime. Anche voi
lo siete, perché la polizia dovrebbe arrestare ragazzi di 13 anni? Il
primo passo da fare è quindi rendersi visibili, compiere azioni pubbliche
che non costino molto e scegliere un simbolo. In Ucraina è stato un
colore. È l’unico modo per comunicare e per farsi riconoscere dalla gente.
E poi bisogna compiere azioni pubbliche e reclutare più uomini possibile,
perché c’è bisogno di masse per vincere la battaglia.

NARRATORE
Tre mesi dopo il corso di preparazione di Bob Helvey, il regime di
Milosevic cade. Hanno aiutato i georgiani a rovesciare Eduard
Shevardnadze… e Hanno contribuito ad aprire la strada alla rivoluzione
arancione. Il metodo è sempre lo stesso: due mesi prima delle elezioni,
vengono organizzati vari seminari per addestrare i leader dei movimenti
studenteschi. Siamo andati in Ucraina e qui abbiamo trovato il filmato di
uno di questi seminari. gli insegnanti sono serbi... e sanno come si fa,
perché l’hanno già praticata in casa loro.

SASHA MARICH – MOVIMENTO OTPOR
Abbiamo insegnato a quelle persone come creare una propria organizzazione,
come trasformare il proprio movimento in un vero e proprio marchio di
fabbrica: come creare un logo, come veicolare il messaggio, reclutare
attivisti e mobilitare la gente per sostenere la propria causa. E
ovviamente come recuperare fondi.

NARRATORE
Gli altri oratori di questi seminari sono rappresentanti di organizzazioni
statunitensi, che hanno pagato i serbi per poter presenziare. Questi in
particolare lavorano per la fondazione del senatore McCain e per la
Freedom House.

CHRIS HOLZEN –ISTITUTO INTERNAZIONALE REPUBBLICANO
Sono convinti che nessuno stia guardando quello che stanno facendo.
Convintissimi! E questo deve cambiare. Dobbiamo far loro sapere che in
realtà qualcuno li sta osservando.

ALINA - FREEDOM HOUSE
Sono sicura che tutti voi avete visto L’uomo ragno, Batman o Superman. In
tutti questi film, c’è sempre un’intelligenza superiore che nessuno vede
ma che controlla la città. È dappertutto e tutti ne hanno paura. Noi
dobbiamo essere quell’intelligenza. Dobbiamo riuscire a trovare il modo di
mettere paura a questo dannato regime.

NARRATORE
Dieci giorni dopo gli elementi più promettenti si riuniscono in Crimea per
una lezione pratica. in quest’occasione gli insegnanti mettono a punto
l’addestramento del piccolo esercito che dovrà mobilitare gli elettori
ucraini. Alle elezioni manca soltanto un mese e mezzo. Questa lezione
d’addestramento è stata organizzata dalla «Freedom House», lo stesso
gruppo che ha messo su la tipografia in Kyrgyzstan. La Freedom House ha un
ufficio a New York . Adrian Karatnycky è responsabile della sede ucraina
dell’associazione.

ADRIAN KARATNYCKY - PRESIDENTE ASS. FREEDOM HOUSE
A questo stadio, quelli verdi sono i paesi liberi. Le aree di principale
interesse sono i paesi in blu scuro. Sono zone problematiche, per così
dire. Alcuni di essi sono…

INTERVISTARICE
Quali sono?

ADRIAN KARATNYCKY - PRESIDENTE ASS. FREEDOM HOUSE
La Cina, l’Iran, l’Arabia Saudita eccetera eccetera. Abbiamo elargito
delle piccole sovvenzioni, credo nell’ordine di circa 30 mila dollari per
consentire il reclutamento di attivisti in Crimea. Sono stati addestrati e
hanno imparato come organizzare il monitoraggio dell’azione civica e le
campagne di educazione civica che poi portano alle elezioni. Il problema è
questo: negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta gran parte di questo
lavoro negli Stati Uniti veniva svolto dalla CIA. Si faceva in
clandestinità e credo che fosse anche malinterpretato, perché veniva visto
come una sorta di corruzione dei movimenti politici facendoli apparire
strumenti nelle mani dei servizi segreti americani. Per questo motivo gli
Stati Uniti hanno deciso di svolgere queste attività in tutta trasparenza
e pubblicamente.

NARRATORE
Il metodo funziona. La conferma la troviamo in Georgia. Da quando è
avvenuta la rivoluzione delle rose nel 2003, il paese si è dichiarato filo
americano. Nel pomeriggio la capitale Tbilissi, ospiterà la visita del
presidente Bush. Ogni anno gli Stati Uniti elargiscono 100 milioni di
dollari alla Georgia attraverso vari progetti umanitari. Ma qui il governo
statunitense ha anche una base militare strategica, proprio come in
Kyrgyzstan. Quest’uomo, il multimiliardario americano e membro del partito
democratico George Soros, ha aiutato i leader della rivoluzione delle rose
attraverso la sua fondazione Open Society.

EDOUARD SHEVARDNADZE - EX PRESIDENTE GEORGIA
Questo sono io con Bush padre.

NARRATORE
L’ex presidente della Georgia Eduard Shevardnadze è stato destituito. Ha
perso tutto, vive con i suoi ricordi e una chiara convinzione...

EDOUARD SHEVARDNADZE - EX PRESIDENTE GEORGIA
I giovani politici che hanno preso il potere sono stati finanziati
prevalentemente da George Soros, il famoso miliardario americano. Non so
perché volesse rovesciare il governo della Georgia, ma non si è trattato
di una rivoluzione, bensì di un colpo di stato!

NARRATORE
Giga Bokeria Leader Movimento kmara è stato uno dei leader di punta nella
rivoluzione georgiana. Lo abbiamo conosciuto a Bratislava. Ora lo
incontriamo nel palazzo del Parlamento a Tbilissi. Questo trentaquattrenne
va e viene da qui ogni volta che vuole, cosa che si può permettere
soltanto il primo consigliere del presidente della Georgia. Questa
mattina, va all’Hotel Marriott dove incontrerà Anatoli Lebedko, un leader
dell’opposizione bielorussia in cerca di consigli su come innescare una
rivoluzione nel suo paese.

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Qual è la figura più vulnerabile dell’entourage presidenziale, della sua
amministrazione? Ci sono persone che si potrebbero ribaltare? Che
potrebbero fare il nostro gioco?

GIVI
È fondamentale. Gente all’interno dello stesso regime...

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Persone vicine al presidente?

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
Nel nostro paese, il presidente Lukachenko ha messo in galera tutti quelli
che rappresentavano una minaccia, altri li ha fatti uccidere o esiliare.
Non riesce a sopportare l’idea di essere circondato da gente più furba di
lui, che potrebbe metterlo in ombra.

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Se ti affidiamo l’incarico di distribuire migliaia e migliaia di volantini
in tutto il paese, pensi di riuscire a farlo? Pensi che potrebbe essere
rischioso per tante persone? Dobbiamo pensarci bene.

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
Sì, ci sarebbero parecchi morti. Già, potrebbe essere complicato…

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
E la raccolta dei fondi? Come sta andando?

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
In questo momento, abbiamo tanto sostegno politico e promesse di aiuto. Il
congresso degli Stati Uniti sta deliberando... dovrebbe inviarci diversi
milioni di dollari. Ma siamo ancora in attesa. Il grosso problema continua
a essere il denaro!

GIVI
Vi aiuteremo noi! Faremo qualcosa per voi. Vi diremo qual è il modo giusto
per prendere il potere.

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Non pensi che sia meglio che spengano le telecamere? Vi dispiace smettere
di filmare?E’ meglio.

NARRATORE
Due ore più tardi, nell’atrio della Banca Centrale, Giga ha addosso gli
abiti di primo consigliere. Il presidente della Georgia si sta preparando
per incontrare i corrispondenti della Casa Bianca, prima dell’arrivo di
George Bush.

NARRATORE
Quest’uomo è l’ospite della serata. Il suo nome è Bruce Jackson. Ufficiale
dell’esercito statunitense in pensione, ha lavorato anche per i servizi
segreti militari e per la Lockheed - una multinazionale che produce aerei
militari . Attualmente, gestisce una fondazione “Progetto per le
democrazie in transizione”. E’ presente ovunque fermentino nuove
rivoluzioni di velluto.

BRUCE JACKSON - PROGETTO PER LE DEMOCRAZIE IN TRANSIZIONE
La Russia ci preoccupa per via della scarsità di democrazia che sta
opprimendo il paese. In Georgia, a Riga, a Bratislava e a Kiev sta
succedendo quello che ci aspetteremmo di vedere in ogni nuova democrazia.
Perciò nel primo caso siamo piuttosto contrariati, nel secondo possiamo
definirci entusiasti.Brian posso presentarti il presidente?

NARRATORE
Con i suoi 36 anni, Mikheil Saakashvili è il presidente più giovane del
mondo. Si è laureato in legge ad Harvard e ha un grosso debito con gli
Stati Uniti... e lui lo sa.

MIKHEIL SAAKASHVILI - PRESIDENTE GEORGIA
Dopo tutti questi anni di scempi, corruzione e malgoverno, credo che la
Georgia sia l’esempio vivente di come la democrazia possa funzionare anche
in quest’angolo della terra. Crediamo negli stessi valori in cui credono
gli americani, e non abbiamo dimenticato quello che hanno fatto per questo
paese negli ultimi anni.

NARRATORE
Sapendo di poter contare sul sostegno costante degli Stati Uniti, il
giovane presidente georgiano non ha paura di affrontare il suo ex grande
fratello sovietico.

MIKHEIL SAAKASHVILI - PRESIDENTE GEORGIA
Abbiamo detto chiaro e tondo che vogliamo le basi russe fuori di qui. Non
sto dicendo che vogliamo cacciarli via, ma le truppe siriane hanno
lasciato il Libano in due settimane pur essendo quattro volte più numerose
dei russi che sono qui. Bisogna capire che l’impero sovietico non esisterà
più sotto nessuna forma.

NARRATORE
A pochi passi di distanza dal presidente georgiano, Bruce Jackson
ascolta...

MIKHEIL SAAKASHVILI - PRESIDENTE GEORGIA
Ho detto qualcosa di sbagliato?

BRUCE JACKSON - PROGETTO PER LE DEMOCRAZIE IN TRANSIZIONE
No, signore! Lei non dice mai niente di sbagliato. Ma… Perché il
presidente non si prende una pausa? Non è neanche riuscito a bere un
bicchiere di vino!

INTERVISTATRICE
Un’altra domanda, se non le dispiace. A volte lei viene dipinto come
l’uomo “che fa la rivoluzione nell’ombra”.

BRUCE JACKSON - PROGETTO PER LE DEMOCRAZIE IN TRANSIZIONE
No, mi dispiace per quello che dice la stampa francese, ma non è questa la
ragione per cui siamo qui. Qui ci sono anche funzionari di governo e
dovreste parlare con loro.

NARRATORE
Bruce Jackson se ne va alla chetichella insieme a Giga. Nel centro di
Tbilissi, l’atmosfera si riscalda. L’arrivo di George Bush è previsto
entro un’ora. Oltre 200 mila persone si sono riunite nell’ex piazza Lenin,
oggi ribattezzata Piazza della Libertà. Il bielorusso Anatoli Lebedko
continua a incontrare potenziali sostenitori. Ci imbattiamo in lui nel
quartier generale dell’IRI, la fondazione del senatore McCain.

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
Noi bielorussi siamo i prossimi della lista. Le elezioni sono previste per
il 2006. È un bel record, no?

INTERVISTATRICE
Voi siete i prossimi?

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
Sì, esattamente. Il prossimo anno tocca a noi!

NARRATORE
Alle tre del pomeriggio, George Bush prende la parola per riproporre un
discorso ormai noto.

GEORGE BUSH
Come nazioni libere, gli Stati Uniti e la Georgia hanno delle
responsabilità fondamentali e insieme ci impegneremo a portare a termine
il nostro dovere. Diffondendo il diritto all’indipendenza tra milioni di
persone che ancora non sanno cosa sia, promuoveremo la causa della
libertà.

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
Il mio paese è una piccola Unione Sovietica. Dobbiamo entrare a far parte
del mondo civilizzato.

INTERVISTATRICE
E tu pensi che George Bush vi possa aiutare?

ANATOLI LEBEDKO – LEADER OPPOSIZIONE BIELORUSSIA
Credo che tocchi al popolo bielorusso decidere per il proprio destino. Ma
vista la situazione , è evidente che ci serve un aiuto internazionale. Per
noi è una questione di vita o di morte.

NARRATORE
Qualche giorno più tardi, andiamo a Washington. Bruce Jackson, capo dei
lobbisti della Casa Bianca, ci ha finalmente permesso di visitare il
quartier generale della sua fondazione. Sulle pareti sono appese
fotografie di suo padre, uno dei co-fondatori della CIA, assieme a quelle
di George Bush. Anche la moglie di Jackson, bielorussa, ha un ruolo
altrettanto importante.

BRUCE JACKSON - PROGETTO PER LE DEMOCRAZIE IN TRANSIZIONE
Lei finisce sempre sulle foto più grandi! Io non ci riesco mai.

INTERVISTATRICE
Questa è lei con Condy?

BRUCE JACKSON - PROGETTO PER LE DEMOCRAZIE IN TRANSIZIONE
Sì, sono Condy Rice e mia moglie.

INTERVISTATRICE
Che tipo è?

IRINA JACKSON
È molto gentile. Ha dichiarato pubblicamente che la Bielorussia dovrebbe
essere libera e democratica e che sarà compito degli Stati Uniti aiutarci.

NARRATORE
Sorpresa: ad un certo punto entra GIGA BOKERIA - Leader Movimento kmara,
il leader della rivoluzione in Georgia. A Washington per affari, ha fatto
un salto per salutare Bruce Jackson e applaudire al ritiro delle basi
militari russe dal suo paese, avvenuto appena dieci giorni dopo la visita
di George Bush a Tbilissi.

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Questa è una maglia storica di Kmara! Non sono sicuro delle taglia. Forse
Irina… - A Irina va bene? - Beh, è per tutti e due. Non ne ho più. Ne sono
rimaste solo una decina dalla rivoluzione.

NARRATORE
La seconda sorpresa arriva quando entrano due giovani studenti russi[1]
contrari a Vladimir Putin. Hanno appena dato inizio ad un movimento di
opposizione e sono venuti qua a chiedere sostegno. Se è successo in paesi
piccoli perché non potrebbe succedere anche in un paese grande come la
Russia?

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
È una questione di tempo e bisogna vedere qual è il prezzo da pagare.
Bisogna vedere fin dove si spingerebbe il regime per bloccare ogni
iniziativa. Penso sia solo questo il problema.

INTERVISTATRICE
Saresti disposto a dare consigli o pensi che potrebbero…?

GIGA BOKERIA - LEADER MOVIMENTO KMARA
Non li chiamerei consigli. Piuttosto direi... condividere con loro la
nostra esperienza su come organizzare le cose e poi starà a loro decidere
cosa vogliono fare in Russia.

NARRATORE
L’incontro dura più di un’ora... ma a telecamere spente. Bruce Jackson ci
ha avvertito in anticipo: innescare una rivoluzione in Russia – il che
vorrebbe dire sferrare un attacco diretto contro Putin – è una questione
troppo delicata. Detto questo, è evidente che il prossimo obiettivo sarà
la Russia. Tre giorni più tardi, decidiamo di andare a Mosca per
rintracciare Ioulia, la studentessa russa. Con le rivoluzioni che nell’est
scoppiano una dietro l’altra, qui il livello d’attenzione è decisamente
alto. La polizia riesce a reprimere ogni singolo movimento di protesta. E
qui Ioulia ha messo su l’ufficio del suo movimento in erba, al piano terra
in una casa nel centro di Mosca.

IOULIA MALISHEVA – MOVIMENTO OBORONA
Vi faccio vedere la stanza delle riunioni, dove si riuniscono tutti i
movimenti giovanili anti-Putin.

NARRATORE
Somiglia a tanti altri posti che abbiamo visto durante la nostra indagine.
Le stesse scrivanie piccole, gli stessi slogan sui muri. È difficile
immaginare che da qui possa partire una rivoluzione.

IOULIA MALISHEVA – MOVIMENTO OBORONA
Il nostro movimento si chiama “Oborona”, che vuol dire “difesa”. Abbiamo
appena iniziato. Abbiamo fatto la nostra prima dimostrazione due mesi fa!
E questo è il nostro logo e questa la nostra bandiera. È la stessa dei
serbi e dei georgiani. E lui è il nostro obiettivo: Putin. Non ne possiamo
più di lui, né dello stato di polizia che ha instaurato in Russia.

NARRATORE
Durante la mattina, gli attivisti del movimento partecipano alla loro
terza dimostrazione. Alla seconda, sono stati tutti arrestati e poi
rilasciati.

LENA - STUDENTESSA
Ultimamente siamo finiti tutti nel mirino delle forze speciali. Siamo
stati tutti schedati… Hanno nomi e fotografie. Ci puntano alle
manifestazioni e ci arrestano!

NARRATORE
Lena ha 21 anni e studia economia.

LENA - STUDENTESSA
Il Cremlino continua a dire che la piaga arancione potrebbe esplodere
anche in Russia. Sono terrorizzati. I fascisti del Cremlino hanno paura
che ci sia una rivoluzione arancione anche qui... e che i russi si
solleveranno e rovesceranno il regime di Putin.

NARRATORE
Le intimidazioni della polizia si dimostrano efficaci. Solo in trecento si
presentano alla dimostrazione, circondate dalle forze speciali, quelle
famose per le loro operazioni in Cecenia.

IOULIA MALISHEVA – MOVIMENTO OBORONA
Non c’è molta gente qui, ma ogni giorno al movimento si aggiungono sempre
due o tre persone in più. C’è molta più gente di quella che potrebbe
sembrare.

NARRATORE
Vladimir Putin risponde a qualsiasi minaccia di rivoluzione. Con un
movimento che riunisce i sostenitori di Putin sotto l’attenta guida del
governo russo.

NASHI
Non cederemo il nostro paese a nessuno! Il nostro paese, la Russia, sarà
governato sempre da noi, dai russi!

NARRATORE
Il Cremlino non ha mai istituito un ministero a parte per la
“controrivoluzione”. L’idea è stata architettata dalla mente che lavora
dietro Putin: Gleb Pavlovsky, un fedele sostenitore del regime.

GLEB PAVLOVSKY - CONSIGLIERE POLITICO CREMLINO
Dovete capire che il movimento Nashi è solo la punta visibile del fronte
unito a favore di Putin. Se saremo costretti, spiegheremo tutte le nostre
forze – che sono straordinarie. Inizieremo resistendo al confine. Non
permetteremo agli Stati Uniti di interferire con i nostri affari. Non
vogliamo gli americani a casa nostra. Non vogliamo che ci insegnino come
si fa ad essere russi!

NARRATORE
Se gli Stati Uniti decidono di portare avanti la loro conquista dell’est,
e la nuova rivoluzione russa avverrà sul serio, in molti si aspettano che
potrebbe essere contraddistinta da un solo colore: il rosso. Il colore
dello scontro tra due potenze che, lentamente ma inesorabilmente, si
ritroveranno a combattere una battaglia estremamente pericolosa.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
Possiamo definirla l’evoluzione della guerra fredda, visto che dietro a
questi movimenti c’è sempre una fondazione, una associazione americana,
spesso ex militari, e i risultati ottenuti non sono pochi e tutti in paesi
satelliti di Mosca. Sono movimenti così temuti che il Cremlino, per
contrastarli, è stato istituito un ministero apposta : il ministero della
controrivoluzione. Che qualcosa ha fatto perché tutti i finanziamenti
stranieri provenienti da associazioni varie organizzazioni non
governative. Vedremo se e come hanno inciso questi movimenti a fine anno
quando ci saranno le elezioni.
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In definitiva con la scusa delle "democrazia" ti rovescio a colpi di
centinaia di milioni di dollari un governo e ti metto una bella base
militare USA. Ma non chiamatelo neoimperialismo eh?
--
visitate http://www.comunisti-italiani.it/frames/index.htm


5 per mille all'Associazione di amicizia Italia-Cuba cod.fis. 96233920584


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http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
contadino
2007-06-04 12:00:25 UTC
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Post by .sergio.
Chi c'e' dietro le "rivoluzioni colorate" (da Report Rai)
"REVOLUTION.COM"
di Manon Loizeau
Post by .sergio.
In definitiva con la scusa delle "democrazia" ti rovescio a colpi di
centinaia di milioni di dollari un governo e ti metto una bella base
militare USA. Ma non chiamatelo neoimperialismo eh?
Che strano, quando tutto questo lo facevano unione sovietica o la cina
nessuno ha avuto nulla da ridire.
Persino sui fondi al partito comunista italiano sembra non ci sia nulla da
dire...
allegri compagni, la russia piano piano torna ad essere un nemico degli
stati uniti e finalmente potrete tornare a sbrodolarvi con i vostri miti del
passato...
Il compagno putin, fra uno sterminio e l'altro, aspetta e ringrazia.. e non
lui da solo...
Contrordine compagni la russia è tornata
.sergio.
2007-06-04 15:47:31 UTC
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Post by contadino
Post by .sergio.
Chi c'e' dietro le "rivoluzioni colorate" (da Report Rai)
"REVOLUTION.COM"
di Manon Loizeau
Post by .sergio.
In definitiva con la scusa delle "democrazia" ti rovescio a colpi di
centinaia di milioni di dollari un governo e ti metto una bella base
militare USA. Ma non chiamatelo neoimperialismo eh?
Che strano, quando tutto questo lo facevano unione sovietica o la cina
nessuno ha avuto nulla da ridire.
quando, ciccio di forza nuova?
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contadino
2007-06-05 06:34:33 UTC
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Post by .sergio.
Post by contadino
Che strano, quando tutto questo lo facevano unione sovietica o la cina
nessuno ha avuto nulla da ridire.
quando, ciccio di forza nuova?
Hai ragione loro lo facevano con i carri armati..
Ma come quando idiota di un fascistello, capisco che tu sia fatto a
compartimenti stagni ma proprio così demente non ti facevo.. Facciamo così,
prenditi il NG, riempilo delle tue cazzate e poi fatti un pò di pippe di
soddisfazione, quando ti sarai stufato forse riprenderanno un pò di
discussioni interessanti.
ciao signorino copiaincolla
.sergio.
2007-06-06 11:34:56 UTC
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Post by contadino
idiota di un fascistello, capisco che tu sia fatto a
compartimenti stagni ma proprio così demente non ti facevo..
è figo quando contadino si parla allo specchio...
--
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